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G7 Privacy 2025: cooperazione globale per un digitale più sicuro

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G7 Privacy 2025: cooperazione globale per un digitale più sicuro

A giugno 2025 si è concluso a Ottawa, in Canada, il G7 Privacy: il vertice internazionale che ha riunito le Autorità per la protezione dei dati dei Paesi del G7. L’evento ha ribadito un principio fondamentale per il futuro dell’economia digitale: non esiste innovazione senza tutela dei diritti.

Con la Dichiarazione finale approvata dalle Autorità, il G7 Privacy ha confermato la necessità di azioni comuni per garantire un ambiente digitale più sicuro, responsabile e umano.

Innovazione e privacy: binomio possibile

Nel corso del G7 Privacy 2025 è emersa una visione condivisa: i dati personali vanno trattati con rispetto, sicurezza e trasparenza.
L’innovazione non può prescindere da principi fondamentali come:

  • il diritto alla riservatezza,
  • la libertà di scelta dell’utente,
  • la responsabilità delle imprese nel progettare servizi digitali etici e sicuri.

 

Le priorità operative

Durante G7 Privacy, sono stati affrontati tre filoni strategici:

  1. Libera e responsabile circolazione dei dati (DFFT) – per garantire flussi transfrontalieri sicuri e conformi.
  2. Tecnologie emergenti e AI – con focus su smart home, dati sanitari e protezione algoritmica.
  3. Cooperazione internazionale per l’enforcement – per condividere approcci e strategie tra ordinamenti diversi.

L’obiettivo è finalizzare entro dicembre 2025 una serie di strumenti concreti, condivisi a livello internazionale, per rafforzare l’efficacia della protezione dei dati.

Il Focus sui minori: protezione come priorità assoluta

Uno dei temi centrali del G7 Privacy è stato la tutela dei minori nell’ambiente digitale.
I bambini devono poter partecipare al mondo online in sicurezza, come cittadini digitali, ma senza diventare bersagli commerciali.

“Il best interest del minore non può essere sacrificato per logiche di mercato”.

Questa attenzione si traduce in un invito diretto a imprese e sviluppatori di app e servizi, di dare priorità alla privacy, soprattutto se rivolti ai più giovani.

Il contributo del Garante italiano al G7 Privacy

Il Garante italiano ha partecipato attivamente a tutti i tavoli di lavoro, contribuendo con interventi su temi centrali come:

  • l’uso sicuro delle tecnologie emergenti (AI, smart home, PETs),
  • la cooperazione internazionale per la protezione dei dati,
  • la promozione di un modello condiviso di enforcement normativo.

Inoltre, è stato presentato il volume ufficiale del G7 Roma 2024, redatto dal Garante italiano

Cosa significa per le imprese?

Per le aziende, il G7 Privacy 2025 rappresenta un chiaro segnale: la conformità normativa non è più solo un obbligo o una scelta tecnica, ma un requisito competitivo.
Progettare servizi digitali in modo responsabile e tutelare i dati personali, soprattutto quelli dei minori, non solo evita sanzioni, ma rafforza la reputazione, la fiducia degli utenti e la sicurezza a lungo termine.

 

 

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