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Privacy in hotel nell’occhio del ciclone: dal check-in al dark web, documenti degli italiani trafugati

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Privacy in hotel nell’occhio del ciclone: dal check-in al dark web, documenti degli italiani trafugati

Negli ultimi mesi il tema della privacy in hotel è diventato di grande attualità.
Tra giugno e luglio 2025, tre strutture ricettive italiane sono state vittime di gravi attacchi informatici, con il furto di decine di migliaia di documenti d’identità dei clienti.

Passaporti, carte d’identità e altri documenti sensibili, spesso archiviati in formato digitale ad alta risoluzione dopo il check-in, sono finiti in vendita sul dark web. A rivelarlo è stato un gruppo criminale noto come “mydocs”, che ha diffuso i file in forum underground frequentati da cybercriminali.

Aggiornamenti recenti sugli attacchi informatici agli hotel italiani

La situazione è rapidamente peggiorata:

  • 8 agosto 2025 → pubblicati 17.000 nuovi documenti trafugati da un’altra struttura ricettiva italiana.
  • 11 agosto 2025 → messi in vendita oltre 70.000 documenti aggiuntivi, sottratti dai quattro diversi hotel caduti nel mirino del collettivo hacker.

Si tratta di un campanello d’allarme fortissimo per tutto il settore hospitality: la privacy in hotel non è più un tema astratto, ma una necessità concreta per proteggere clienti e business.

Attenzione al check-in: cosa non fare con i documenti d’identità

Molti hotel, ancora oggi, commettono un errore molto diffuso: fotocopiare i documenti dei clienti al momento del check-in. Questa pratica è rischiosa e non conforme al GDPR.


Come ha ricordato anche Federprivacy, conservare copie integrali dei documenti d’identità senza un preciso obbligo di legge rappresenta un trattamento illecito di dati personali.

Le Autorità Garanti italiane e spagnole sono state chiare:

  • È sufficiente verificare visivamente il documento all’arrivo.
  • I dati richiesti dalla normativa vanno raccolti su moduli cartacei o sistemi di check-in digitale sicuri.
  •  Non è consentito fotocopiare o archiviare i documenti se non esiste un obbligo specifico.

Un hotel italiano è già stato multato per oltre 500.000 euro a causa della richiesta sistematica di copie dei documenti ai clienti.

Come proteggere la privacy in hotel ed evitare sanzioni

La protezione dei dati personali è ormai un dovere imprescindibile per chi gestisce una struttura ricettiva. Investire nella privacy in hotel significa:

➡ Proteggere i clienti da frodi e furti di identità.

➡ Salvaguardare la reputazione del tuo brand.

➡ Evitare sanzioni economiche pesanti e conseguenze legali.

Cosa possiamo fare per il tuo hotel

Siamo consulenti esperti in privacy in hotel e GDPR per il settore alberghiero. Possiamo supportarti a:

  • Proteggere i dati sensibili dei tuoi clienti
  • Gestire in sicurezza il check-in digitale, senza archiviazioni inutili o rischiose
  • Formare il tuo staff per prevenire errori comuni che aprono le porte agli attacchi informatici

Proteggi la privacy in hotel: richiedi la tua consulenza gratuita

Non aspettare che sia la tua struttura a finire sulle cronache. La fiducia dei tuoi ospiti è un bene prezioso e fragile: basta una violazione per perderla.

Contattaci oggi stesso per una consulenza gratuita sulla privacy in hotel.
Insieme analizzeremo i tuoi sistemi, individueremo i punti deboli e ti aiuteremo a mettere al sicuro i dati dei tuoi clienti senza stravolgere la tua operatività.

+39 0735 488082  info@invictusaziende.it

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