Il bilancio dello scorso anno non lascia spazio a interpretazioni: le sanzioni del garante privacy nel 2024 hanno raggiunto quota 24 milioni di euro, confermando l'efficacia e la severità dell'azione dell’Autorità. L’annuncio è stato ufficializzato nella relazione annuale presentata alla Camera dei Deputati lo scorso 15 luglio, con l’obiettivo di sensibilizzare Parlamento, istituzioni e cittadini sulla gravità delle violazioni riscontrate.
A fronte di oltre 4.000 reclami, sono stati emessi 835 provvedimenti. Questi numeri evidenziano un trend in crescita, soprattutto in ambiti critici come sanità, marketing e tecnologie AI.
Le violazioni più comuni che hanno portato alle sanzioni del Garante Privacy nel 2024 riguardano:
L’Autorità ha condotto 130 ispezioni, gestito oltre 90.000 segnalazioni e ricevuto una media di 11 reclami al giorno: un carico operativo imponente che testimonia la complessità e l’urgenza delle sfide legate alla privacy.
Nonostante l’evidenza dei numeri, le Sanzioni del Garante Privacy nel 2024 non hanno ricevuto l’attenzione che meritano nei media generalisti. È un silenzio preoccupante, che mostra come i temi legati alla protezione dei dati vengano ancora percepiti come secondari, nonostante impattino direttamente su libertà, dignità e diritti fondamentali dei cittadini.
Il Garante non è solo un ente sanzionatore, ma un punto di riferimento per la cultura digitale, che si impegna attivamente con comunicati, campagne, formazione e informazione. Tuttavia, senza un adeguato spazio mediatico, la sua azione rischia di restare invisibile.
L’assenza di dibattito pubblico su questi temi rappresenta un limite culturale serio. Aziende e cittadini, senza una corretta informazione, rimangono esposti a rischi legali, reputazionali ed economici, spesso inconsapevoli dei propri doveri e diritti.
rischia pesantemente.
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